lunedì 4 luglio 2011

Con i lavoratori della Lucchini di Piombino

Tutta la mia solidarietà ed il mio appoggio: davanti al futuro di 3000 persone (ed altrettante famiglie) nessuno ha il diritto di voltarsi dall'altra parte.


Da: Il Tirreno del 4 luglio 2011:
Pagina 9 - Toscana
Lucchini, digiunano in due
Dopo il sindacalista protesta un operaio-consigliere comunale
Oggi fabbrica ferma e corteo per spingere le banche a un accordo


PIOMBINO. A Mirko Lami, coordinatore delle Rsu Fiom della Lucchini di Piombino che sta proseguendo lo sciopero della fame, si aggiunge un altro digiunatore: Paolo Francini, consigliere per la Sinistra di Castagneto Carducci. Lami ha smesso di mangiare venerdì scorso (beve soltanto acqua e assume integratori, sotto controllo medico) per richiamare l’attenzione sulla situazione del Gruppo Lucchini, sospeso tra la ristrutturazione del debito da 770 milioni e l’apertura delle procedure di amministrazione straordinaria.
Domani, nel corso del vertice convocato nella sede del ministero allo Sviluppo economico, le banche decideranno se sostenere il piano di ristrutturazione. Il sindacalista Fiom ha scelto questa forma di protesta eclatante per mettere pressione sugli istituti di credito.
Ingerirà soltanto liquidi anche Paolo Francini, operaio di 49 anni di Donoratico, anche lui dipendente della Lucchini, che dalla mezzanotte di ieri ha iniziato la protesta. Da anni impegnato in battaglie per l’occupazione, per i diritti degli stranieri, per la promozione di una cultura di pace, ha sempre fatto della piazza il luogo dove concentrare rabbia, slogan e proposte. E ora torna a far sentire la sua voce in difesa dei 3000 posti di lavoro a rischio della Lucchini.
«E’ il momento - spiega Francini - in cui ognuno è chiamato a fare il massimo, a partire da chi, con un ruolo o l’altro, fa parte delle istituzioni. Per questo, come capogruppo consiliare della Sinistra per Castagneto, oltre che come dipendente Lucchini, sento il dovere di unire la mia protesta a quella di Mirko Lami».
I lavoratori della Lucchini di Piombino stanno vivendo ore drammatiche: siamo oramai ad un passo dalla chiusura della fabbrica. «Se succederà - spiega Francini - più di tremila persone avranno davanti solo lo spettro della disoccupazione e un intero territorio, compreso Castagneto, subirà conseguenze sociali senza eguali».
Oggi gli operai della Lucchini si fermeranno, dalle 14 alle 16, per lo sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm. In corteo raggiungeranno quindi lo spartitraffico di viale Unità d’Italia, a Piombino, dove è prevista un’assemblea. Iniziative di protesta si svolgeranno anche negli altri stabilimenti italiani del Gruppo: Trieste, Condove, Lecco e Bari. La pressione dei lavoratori è questa volta diretta alle banche, che da mesi tengono il futuro della Lucchini appeso ad un accordo sulla ristrutturazione del debito di 770 milioni di euro. Il nuovo ultimatum scade domani.

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