sabato 15 febbraio 2020

Auguri

Man mano che si va avanti con l’età è naturale che il bisogno e il dovere di ricordare diventi sempre più impellente.
Quasi quaranta anni fa, nel gennaio 1980, un gruppo di amici, stimolati da Franco Verga che ne sarebbe diventato il direttore responsabile ancora in carica, iniziarono a pubblicare un periodico cartaceo per informare, raccontare e ricordare la vita di Macherio, un paese della Brianza monzese, il paese in cui sono nato, in cui ho vissuto,e in cui continuo a con-vivere,
"Il Paese", appunto,
Da allora ogni mese notizie, riflessioni, immagini e tanto altro, con l’impegno di tanti redattori che si sono succeduti nel tempo.
Le prime riunioni per decidere cosa pubblicare, le discussioni, la stesura degli articoli, la composizione delle pagine e, dopo la stampa, l’impaginazione manuale e la distribuzione.
E, al termine di ogni riunione, l’immancabile partita a carte con i soliti vincitori.
Poco è cambiato da allora ma la stessa volontà di informare una comunità che via via è cambiata ma che ha conservato una propria identità, aperta e accogliente.
Qualche anno fa, per regalarlo agli abbonati, è stato dato alle stampe un libro intitolato
"Parla 'ma ta màet"
con sottotitolo
“1000 voci in dialetto macheriese, raccolte e commentate da Franco Verga.
400 vocaboli 200 epiteti 50 modi di dire 50 proverbi 200 soprannomi di famiglie macheriesi 100 soprannomi di famiglie bareggesi.”
C'è un proverbio che bene si adatta a questi nostri tempi urla(n)ti.
Cito:
"Chi vusa püsè la vaca l'è sua*
Splendido e grammaticalmente spericolato esempio (si chiama anacoluto) di preveggente azzeccatissima sintesi dei tempi presenti"
* Chi urla più forte la mucca è sua."
.
Ringrazio ancora Franco per avermi dato la possibilità di "ripassare" il mio dialetto ricordando.
E per continuare, assieme agli altri redattori, a dare voce alla comunità di Macherio con “Il Paese”.
Auguri per tanti anni ancora.


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